Le 3 domande a cui pensi quando decidi di fare la blefaroplastica superiore
Chi di voi si accinge a sottoporsi all’intervento di Blefaroplastica superiore, si è chiesto almeno una volta: dovrò restare ricoverata? Come sarà il post operatorio? Può essere mutuabile, ovvero convenzionata?
Abbiamo posto queste domande al Dottor Luca Grassetti, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica ad Ancona.
- Blefaroplastica Superiore Degenza.
L’operazione può essere eseguita sia in anestesia locale, con o senza sedazione, che in anestesia generale, quindi con ricovero. Nel 95% dei casi si tratta di un intervento ambulatoriale, ovvero paragonabile a quello di asportazione di piccoli nei o tumori della pelle. Dopo poche ore di osservazione post intervento, si viene dimessi in sicurezza. A volte la procedura viene combinata con altre nella stessa seduta, come ad esempio una blefaroplastica inferiore (più complessa); altre volte viene effettuata in pazienti con comorbidità. In questi casi si può prendere in considerazione il ricovero notturno, anche in considerazione della vicinanza del domicilio del paziente.
2. Blefaroplastica Superiore post operatorio.
Nelle prime 24 – 48 ore dopo l’intervento è consigliabile dormire con la testa sollevata a 45 gradi, per favorire il drenaggio veno-linfatico, effettuare impacchi freddi con garze sterili e soluzione fisiologica per evitare la formazione di croste che comprometterebbero una buona cicatrizzazione, lubrificare l’occhio con lacrime artificiali prima di coricarsi la notte. Il gonfiore post operatorio dei primi 2-3 giorni infatti, tenderà ad aprire la commissura palpebrale durante la notte, quando il tono dei muscoli orbicolari diminuisce. Col passare dei giorni il gonfiore scivola alla palpebra inferiore, per poi riassorbirsi completamente entro 10-15 giorni; lo stesso dicasi per eventuali lividi. Si può facilitare tale decorso con antiedemigeni orali o in crema. Le cicatrici vanno protette dalla luce solare almeno per i primi 3 mesi, pena una iper-pigmentazione delle stesse. Durante le prime due settimane bisogna astenersi da attività fisica intensa e sforzi, pena sanguinamento.
3. Blefaroplastica Superiore mutuabile, gratuita.
Affinché possa essere effettuata col SSN occorre che la Blefarocalasi, o più correttamente la Dermatocalasi, ovvero la caduta della pelle in eccesso sopra il bulbo oculare, determini una comprovata diminuzione del campo visivo per più del 60%. A questo punto, il paziente potrà essere inserito in lista di attesa chirurgica, variabile da Regione a Regione, a seconda di criteri di rimborsabilità della prestazione da parte del SSN.