Iperglicemia dovuta a cause psicologiche perchè mangiamo troppo zucchero

L’iperglicemia, un eccesso di glucosio nel sangue, non è solo il precursore del diabete ma, a sua volta, un sintomo di uno squilibrio corporeo che è allo stesso momento metabolico e mentale. Prima che si ci accorge di soffrire di iperglicemia si può stare anche per molto tempo con la malattia che è silente e senza sintomi. Tutto ciò non sorprende perchè anche noi ci comportiamo alla stessa maniera quando trasciniamo per anni situazioni che non ci fanno stare bene, ad esempio quelle familiari. Relazioni che ci tolgono energia e autostima.

Le cause dell’ iperglicemia possono essere tante, il diabete mellito su tutte, ma spesso è l’eccessivo consumo di zuccheri e glucidi che porta allo sviluppo della malattia. La domanda che in molti si pongono è:

Perchè mangiamo molti dolci? Le cause sono psicologiche, c’è il bisogno di un piacere immediato, che come per tutte le sostanze stupefacenti, è regressivo, ci fa tornare bambini e riattiva bisogni orali, passivi, di dipendenza e d’ amore dice la Dottoressa Claudia De Masipsicologa a Roma.

Quando l’iperglicemia diventa una condizione perenne nel tempo subentra il diabete. Come detto il più conosciuto, anche se meno diffuso è quello di tipo 1, “mellito” che si presenta quando il sistema immunitario attacca le cellule del pancreas impedendo o limitando fortemente la produzione di insulina,  ormone che stimola l’assunzione del glucosio nelle cellule muscolari e adipose.

Quest’ultimo si accumula inutilizzato, determinando una condizione paradossale: chi soffre di questa forma di diabete ha un forte bisogno di dipendenza e di affetto che contrasta con la necessità di bastare a se stessi.

L’iperglicemia soddisfa due bisogni opposti: essere del tutto autonomi oppure dipendere completamente. C’è una difficoltà a stabilire relazioni in cui ci sia uno scambio alla pari. Il bisogno di amore rende fragili e manipolabili, richiedenti e pretenziosi. La solitudine viene identificata come condizione di abbandono e di rifiuto.

L’assunzione di zucchero come rassicurazione emotiva

La scoperta dell’ iperglicemia deve essere sempre l’occasione per fare un quadro generale della situazione emotiva. Perché se non riusciamo più a metabolizzare secondo i bisogni lo zucchero, il nutrimento, vuol dire che non riusciamo a metabolizzare neanche ciò che esso trasporta. Perché abbiamo bisogno di tanti zuccheri in corpo?

Stiamo forse cercando una rassicurazione? Siamo alla ricerca spasmodica di stimoli, di relazioni, di conferme, di gratificazione? Siamo sotto stress? La glicemia è favorita anche da ormoni come il cortisolo che riducono la sensibilità all’insulina, l’ormone che favorisce l’assorbimento del glucosio da parte delle cellule. Le cause psicologiche che portano all’iperglicemia sono diverse e tutte sono accomunate dalla paura del vuoto e dall’incapacità di soddisfare bisogni legittimi: autoaffermazione, libertà, gratificazione.

Il consumo eccessivo di carboidrati semplici fa ingrassare e attiva un circolo vizioso: portando in alto i livelli di glicemia e di insulina, infatti, determina un’ulteriore fame di zuccheri creando un circolo vizioso. Alla base dell’assunzione eccessiva di cibo o in maniera scorretta c’è sempre un disagio che non si riesce ad affrontare:

  • frustrazione
  • legami sentimentali non chiari
  • problemi familiari
  • problemi di accettazione
  • disistima
  • dipendenze
  • sacrifici.

L’iperglicemia che si associa al sovrappeso è l’immagine che meglio rappresenta l’atteggiamento bulimico, la fame insaziabile di pienezza, piacere, conferme. Lo zucchero, come il grasso che si accumula, indica l’incapacità di metabolizzare l’esperienza e di bruciare le emozioni.

Sono in tanti ad associare un premio, una gratificazione personale all’ assunzione di dolci, soprattutto in momenti di solitudine o frustrazione, quando ci sentiamo di dover ricevere qualcosa dall’ ambiente che ci circonda, un ambiente che non ci è “grato”. Che sia quello del lavoro, oppure nell’ ambito familiare vogliamo sentirci rassicurati, il dolce lo fa al loro posto.

Iperglicemia e depressione

uno studio ha correlato un eccessivo consumo di zucchero ad un aumento del rischio di depressione e risultati peggiori nei pazienti sofferenti di schizofrenia . Ci sono alcune teorie che spiegano il collegamento. Lo zucchero abbassa l’attività di un ormone chiamato BDNF o fattore neurotrofico cerebrale che è basso nei soggetti con depressione e schizofrenia. Lo zucchero è anche alla radice dell’infiammazione cronica, che impatta sul sistema immunitario, sul cervello e sugli altri sistemi del corpo e che è anche implicata nella depressione. È interessante notare che i paesi con elevata assunzione di zuccheri hanno un elevato tasso di depressione.

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