Come Curare la Vitiligine Fototerapia e Trapianto
La vitiligine è una malattia delle pelle che non presenta particolari problemi per la salute se non un fastidio estetico. La malattia però oggi si cura bene. L’ultima novità in fatto di terapia è il trapianto di melanociti, le cellule responsabili della pigmentazione della cute.
Si tratta di un intervento che si fa in anestesia locale e dura circa 2 ore e può essere effettuato in parecchi ospedali italiani, uno di questo è l’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma. Consiste nel prelevare una minima porzione di cute dal gluteo del paziente, immergerla in una soluzione di enzimi che separano le cellule dai tessuti, aggiungere acido ialuronico e applicare questo liquido, con una speciale siringa, sulla macchia da curare.
Dopo circa 20 giorni occorre un ciclo di fototerapia per stimolare la crescita delle cellule trapiantate. Il trapianto dà i massimi risultati sulla vitiligine segmentaria, più rara e caratterizzata da una sola macchia su un’unica zona del corpo. Per la forma più comune l’efficacia varia secondo l’area interessata: su mani e braccia è il 40%, su cosce e tronco l’80%. Il massimo si raggiunge per collo e viso, dove è efficace al 90%.
Per sottoporsi al trapianto la vitiligine non deve essere in fase “progressiva“, cioè le macchie non devono aver cambiato dimensione da 2 anni. Con un trattamento si possono curare chiazze che non superino i 30 centimetri quadrati. Ma si può ripetere senza limiti, già dopo 3 mesi.
Per ora questa tecnica è sperimentale, e quindi non ancora disponibile per tutti. Si fa solo presso l’Istituto dermatologico San Gallicano a Roma, nell’ambito di un progetto internazionale che ci permette di trattare gratuitamente 20 pazienti selezionati: devono avere una vitiligine simmetrica
(per esempio ai polsi) e non aver fatto fototerapia da 6 mesi. Entro il 2016, però, il trapianto di melanociti
sarà utilizzabile da tutti i pazienti.
Come detto la vitiligine non presenta gravi problemi, bisogna stare attenti ad esporsi al sole, e anche persone famose come la modella Chantelle Brown-Young non ne fanno un problema.
In ogni caso, in alternativa, per curare la vitiligine, esiste la fototerapia. Consiste nell’esposizione alla luce di lampade UVB a banda stretta, diverse da quelle abbronzanti dei centri estetici. A seconda della quantità e delle dimensioni delle macchie, serve un ciclo di almeno 3 mesi (ma può durare anche un anno) al ritmo di 2 sedute alla settimana (20 e l’una).
Sul viso funziona al 100%, sul torace al 60%, sulle gambe e le braccia al 30%, su mani e piedi il 10%. È utile abbinare una terapia per bocca a base di antiossidanti (si usa un cocktail di selenio, betacarotene, licopene, resveratrolo), da prendere per diversi anni.