Come si cura la piorrea?

Sono tantissime le persone che si fanno domande sulla piorrea. Tra gli interrogativi in questione rientrano quelli relativi alla modalità di cura. Se vuoi sapere qualcosa di più in merito, nelle prossime righe puoi trovare alcune informazioni preziose (anche sulla prevenzione).

Cos’è la piorrea?

Iniziamo dalle basi, spiegando di cosa si parla quando si nomina la piorrea. Nel momento in cui si utilizza questo termine, si inquadra una condizione che si contraddistingue per l’infiammazione grave – degenerativa per la precisione – del parodonto, ossia dei tessuti che sostengono il dente (la gengiva, l’osso alveolare e il legamento parodontale).

Considerata lo stadio finale della malattia parodontale, la piorrea, quando non curata, può provocare conseguenze a dir poco fastidiose, come per esempio la perdita dei denti.

Cause

Quali sono le cause di insorgenza della piorrea? La risposta a questa domanda è molto importante se si ha intenzione di proteggersi dalla patologia. La principale è senza dubbio la poca attenzione all’igiene dentale. Da non dimenticare è anche la predisposizione genetica, così come la presenza di malocclusioni e il diabete.

Nell’ambito delle problematiche più rilevanti legate alla piorrea, è il caso di rammentare che, molto spesso, si contraddistingue per un decorso asintomatico. Per questo capita spesso che chi ne soffre se ne accorga troppo tardi. Alla luce di ciò, è fondamentale la prevenzione. Scopriamo i dettagli in merito nelle prossime righe di questo articolo.

Prevenzione

La prevenzione della piorrea è importante tanto quanto la cura – di cui parleremo meglio nel paragrafo successivo – se non di più. Come si concretizza? Tra le strade che si possono considerare rientra senza dubbio l’esecuzione periodica di sedute di igiene dentale professionale.

Da non dimenticare è poi l’esistenza di veri e propri protocolli, come per esempio Perio Program. Il processo parte con l’esecuzione di un test salivare avente lo scopo di individuare la presenza dell’enzima MMP-8, prodotto dal sistema immunitario a seguito dell’innescarsi di un processo di infiammazione dentale.

Lo step successivo prevede l’esecuzione dell’antibiogramma. In questo frangente, il fine è quello di valutare l’eventuale resistenza agli antibiotici, una problematica che sarà sempre più centrale per la salute pubblica internazionale. Si conclude il tutto con la disinfezione completa della bocca.

Cure

Cosa si può fare, invece, nel momento in cui la prevenzione non dà i suoi frutti e la piorrea insorge? Tra le risposte a questa domanda è possibile considerare la chirurgia parodontale, che trova indicazione nelle situazioni in cui la pulizia delle radici non risulta sufficiente.

Quando si chiama in causa la chirurgia per la correzione della piorrea, è bene rammentare che i dettagli tecnici possono cambiare a seconda della condizione del paziente.

Entrando nel vivo delle alternative in merito, facciamo presente che, per risolvere la piorrea a livelli gravi, è possibile ricorrere ad approcci sia rigenerativi, sia resettivi, alternative che hanno l’indubbio vantaggio di consentire la conservazione del dente naturale.

Nel primo caso, si ha a che fare con una tecnica chirurgica che vede il medico agire ricostruendo l’osso alveolare attraverso biomateriali ad hoc. Cosa dire invece della chirurgia resettiva? Che si tratta di un approccio che ha il pro di uniformare l’altezza dell’osso.

In questo frangente, grazie alla chirurgia è possibile rimuovere dalla superficie del dente quelle irregolarità che causano, a lungo andare, l’accumulo di placca batterica a livello delle tasche parodontali, le principali responsabili dell’annidamento e della proliferazione dei batteri anaerobi (quest’ultimi, a lungo andare, penetrano in profondità e, generando tossine, provocano il danneggiamento progressivo dei tessuti del parodonto).

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