Come si diventa fisioterapista? Le tappe principali del percorso formativo
Oggi vedremo nel dettaglio come si articola il percorso di formazione finalizzato all’esercizio della professione di fisioterapista nell’Italia del 2023. Elencheremo ed analizzeremo i principali step, con l’obiettivo di fornire un orientamento iniziale ai tantissimi giovani che vorrebbero intraprendere una carriera in questo settore.
Per chi non lo sapesse, la normativa che regola l’accesso alla professione di fisioterapista (e, in generale, alle professioni sanitarie) ha subito diverse modifiche nel corso degli anni.
Sono stati introdotti nuovi requisiti tanto per aprire uno studio di fisioterapia ed esercitare l’attività “in proprio”, quanto per operare nel SSN e/o nella sanità privata, tra cui il conseguimento del Diploma di Laurea in Fisioterapia e di eventuali specializzazioni.
Naturalmente, una volta completato il percorso di studi ed ottenuta l’abilitazione all’esercizio della professione, è importante che i fisioterapisti mantengano aggiornate le proprie competenze generiche e specifiche, in modo da poter offrire un servizio sempre più qualificato ai pazienti.
Tra gli aggiornamenti obbligatori per i fisioterapisti – come per tutto il personale sanitario – c’è quello ECM.
Al riguardo segnaliamo che i servizi online dedicati ai professionisti del settore come i corsi ecm fad di Ebookecm.it danno modo di ottenere crediti senza dover partecipare ad attività formative in presenza.
Detto ciò, cominciamo dal principio: qual è il primo passo da affrontare per diventare fisioterapista? E quali sono le tappe successive? Ecco tutto ciò che dovete sapere.
01 – Corso di Laurea in Fisioterapia
Una volta terminato il ciclo scolastico, dopo aver sostenuto e superato gli esami di maturità, chi ambisce a svolgere la professione di fisioterapista è tenuto ad iscriversi al Corso di Laurea in Fisioterapia, facente parte della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Tale corso ha una durata di tre anni e comprende un tirocinio formativo, la cui frequenza è obbligatoria per tutti gli studenti.
Ciò permette di ottenere, contestualmente al Diploma di Laurea Triennale in Fisioterapia, anche l’abilitazione ad esercitare la professione in Italia.
Ricordiamo che l’accesso al corso è a numero programmato e che la selezione avviene mediante un test di ingresso che si tiene in due date uniche per tutto il territorio nazionale: la prima per le università pubbliche, la seconda per quelle private.
02 – Laurea Specialistica e/o Master
Nonostante la laurea triennale sia sufficiente per iniziare a lavorare come fisioterapista, alcuni studenti scelgono di proseguire la propria formazione con la laurea magistrale, con un master di I livello o con altri corsi di specializzazione offerti da istituti privati.
Il Corso di Laurea Magistrale, incluso nella Classe delle Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie (LM/SNT2), dura due anni e consente l’accesso ai master di II livello.
Sebbene il biennio magistrale non sia obbligatorio per diventare fisioterapisti, risulta comunque utile sia allo scopo di ampliare le proprie conoscenze e competenze in questo ambito, sia per acquisire ulteriori titoli e, di conseguenza, avere maggiori chance di superare un concorso nella sanità pubblica (o ricevere proposte lavorative migliori).
03 – Formazione continua
La legislazione italiana stabilisce l’obbligo, per numerose categorie professionali (appartenenti o meno al settore medico e sanitario), di frequentare corsi di formazione ed aggiornamento anche nel periodo post-laurea. Tali corsi possono svolgersi tanto di presenza, quanto in modalità “didattica a distanza” (ovvero online). Inoltre, a seconda della durata e del monte ore, è previsto il riconoscimento di un tot di crediti formativi.
La formazione continua va considerata come un’opportunità per allargare il proprio bagaglio di conoscenze. Non solo: in base al tipo di corsi, è possibile acquisire nuove skills e/o specializzarsi in un determinato ambito della professione, così da accedere a posizioni di maggiore prestigio e, quindi, ben retribuite.
Anche per i freelance, comunque, l’aggiornamento ha una grande importanza, in quanto consente di alzare gli standard di qualità dei servizi ed intercettare una fetta sempre più vasta di pubblico.