Cosa Fare in caso Di Puntura di Vespa
Con l’arrivo della primavera e del caldo si ripropone il problema della puntura di ape, vespe e calabroni. C’è da fare subito un distinguo: le api non sono carnivore e non hanno nessuna intenzione di pungervi. Anche se siete vicino ad una fetta di prosciutto o di carne loro vi ronzeranno un po’, ma se siete tranquilli se ne andranno, anche perchè se vi pungono muoiono. Le riconoscete perchè sono pelose. Le vespe invece, carnivore, possono pungervi senza perire e sono particolarmente attratte dal cibo.
Di per sè la puntura di uno di questi insetti non è pericolosa, ci possono essere però delle persone che sviluppa una reazione allergica. Ogni anno infatti muoiono in Italia, per reazioni allergiche al veleno degli insetti, da 5 a 20 persone fra adulti e bambini, in genere a causa di edema della glottide e shock anafilattico. Lo precisano i sanitari dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che spiegano come individuare il problema e ridurre al minino i pericoli. L’ostruzione grave e potenzialmente fatale delle vie aeree si manifesta generalmente con: raucedine, difficoltà a parlare, tosse insistente, soffocamento, gola serrata. L’allergia al veleno degli insetti è una reazione anomala ed esagerata alla loro puntura.
«Diversi insetti, pungendo la nostra pelle, iniettano sostanze nocive che provocano bruciore, rossore, dolore e prurito. Questa reazione – spiega l’allergologo Alessandro Fiocchi – è assolutamente normale se localizzata nella sede della puntura e se è limitata nell’estensione, nella gravità e nella durata. Si parla di allergia al veleno degli insetti quando invece la reazione è eccessiva: troppo estesa, grave e duratura. In qualche caso viene interessata gran parte di un arto, il rigonfiamento raggiunge un picco massimo entro le 48 ore e può durare fino a 7-10 giorni. A volte si presentano anche febbricola, spossatezza e nausea».
Talvolta, inoltre, reazioni locali normali si accompagnano a reazioni in zone di pelle molto distanti dalla zona della puntura, reazioni dell’apparato respiratorio (crisi d’asma), reazioni dell’apparato cardiocircolatorio (grave calo della pressione). In Italia, gli insetti che provocano più frequentemente allergie sono le api, le vespe e i calabroni.
Cosa fare in caso di puntura di insetto?
È bene rimuovere immediatamente (entro 20 secondi) il pungiglione, se è visibile, con un movimento secco e rapido (usando le unghie o pinzette); trascorsi i primi 20 secondi l’operazione è meno utile perché tutto il veleno é stato ormai liberato. Poi si deve subito applicare ghiaccio o impacchi freddi, identificare, se possibile, l’insetto responsabile. Occorre pianificare una visita specialistica dall’allergologo se la reazione è stata molto importante o se è stata classificata come reazione allergica. I bambini allergici ad altre sostanze (es. ai pollini, acari, gatto, latte, uovo, etc.) non hanno un rischio maggiore rispetto a quelli considerati «non allergici» di sviluppare, se punti, un’allergia al veleno degli insetti.
I consigli per Evitare le Punture di Api e Vespe
- evitare indumenti molto colorati e brillanti;
- indossare vestiti con maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse;
- non spruzzarsi profumi o lozioni forti;
- utilizzare lozioni a base di sostanze ad azione repellente per gli insetti;
- disporre di insetticidi di pronto e facile impiego;
- non lasciare all’aperto cibi di scarto e non sostare in vicinanza di bevande o cibi molto dolci;
- usare cautela quando si cucina o mangia all’aperto, specie nei mesi estivi ed in aperta campagna;
- usare cautela in vicinanza di luoghi che più frequentemente sono sede di nidi di api, vespe e calabroni come ad esempio in vicinanza di produttori di miele, in campagna nel periodo di maturazione della frutta o durante la vendemmia;
- far rimuovere nidi di api, vespe o calabroni in vicinanza della casa da personale esperto.